Gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie per la città collettiva
La tattica RACC promuove strategie ed azioni di “innovazione sociale urbana” sui beni sequestrati e confiscati alle mafie, sulla loro gestione e progettualità al fine di riscattarli come risorse civili, economiche ed anche fisico-spaziali.
Una strategia innovativa, quella del “city making”, che nasce come una “sfida operante” (challenging) in un contesto territoriale che è carico di un patrimonio cospicuo di beni sequestrati alla ‘ndrangheta e che necessita di una nuova prassi operativa anche come coscienza diffusa che il bene comune, se di interesse del capitale sociale civile, trasforma quest’ultimo in capitale collettivo.
Nell’idea che “la civiltà urbana sia contagiosa più di altro", il progetto propone un’azione condivisa ed innovativa sui temi puntando a rimuovere alcune delle difficoltà che rendono la questione della gestione dei beni ancora difficile:
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le modalità amministrative ancora non completamente efficaci (smart governance);
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le difficoltà della collettività di comprenderne il valore e l’opportunità sociale e produttiva verso una nuova forma di legalità ed economia (smart people ed economy);
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l’educazione al bene collettivo come mezzo per esprimere sentimenti ed azioni dirette di testimonianza coraggiosa, che siano “casi virtuosi” dal grande potere testimoniale ed emulativo (smart living).
Le attività, che vedono nel bene, la localizzazione fisica dell’oggetto dell’azione progettuale, si rivolgono più ampiamente a luoghi e spazi “sensibili” della città metropolitana a cui è possibile restituire una forma politica urbana dell’inclusione, per promuoverne la loro capacità di riscattarsi al fine di rimettere al centro della sfera pubblica urbana i luoghi sottratti alla collettività dalla criminalità organizzata. Le attività di innovazione proposte sono:
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trasferimento delle conoscenze attraverso messa in rete dei “makers”: tappe di linking, formazione e informazione sui temi (eventi pubblici urbani e coworking);
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mapping con stakeholders partecipanti alle visioni/azioni/progettualità: costruzione del mapping RACC (configurazione utile a fornire anche una piattaforma open data di interesse civico)
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attivazione di Lab. urbani innovativi in occasione della riqualificazione fisica del bene e del suo riscatto civile: tattiche del “cantiere evento” (apertura pubblica del bene alla cittadinanza durante i lavori) e del “recycle” (tecniche sostenibili soprattutto su beni sequestrati)
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campagna di comunicazione e marketing territoriale in rete e diretta: dissemination, sharing community e comunicazione virale (presente in tutte le fasi)
L’associazione è attualmente impegnata con la tattica RACC nelle seguenti azioni:
> Azione per i beni confiscati e politiche di coesione nella Diocesi della Locride_Azione condivisa con Progetto Policoro, Libera Nazionale, Caritas Diocesana di Locri e Gerace
- Azioni
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21 Marzo 2017 | Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno _Seminario "Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Analisi e proposte a 21 anni dall’approvazione della legge n.109/96"
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fotoalbum: clicca qui
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video: clicca qui
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prodotti
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> Schede di buone prassi sui beni confiscati
> Campagna diretta - Visioning sui beni confiscati nei progetti ReActionCity Woman e FabCity (a cura di A. Bevacqua)
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> Reactioncity Woman (info su www.reactioncity.com)
> BOOKLET prog. ReActionCity e ReActionCity Woman >> (leggi qui) <<
> FabCity_ fabbrica dell’innovazione e della creatività in città. (link)
> TG3 FuoriTg del 23/04/2015, al minuto 8:28, la Prof. Consuelo Nava, Danilo Emo e Andrea Procopio intervistati sull'esperienza delle periferie nella città metropolitana (link)