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Pillole Meridiane per il Rural Making Lab a Gallicianò


A Gallicianò con il Rural Making Lab una visione di confine tra passato e futuro | Giorno 1

A cura di Domenico Guarna (Presidente Giardino di Morgana e membro del Lab di Pensando Meridiano)

Da sempre Gallicianò ed il torrente Amendolea costituiscono luogo di confine tra occidente ed oriente.

Un luogo particolare quindi con le sue caratteristiche e contraddizioni tipiche dei borghi di quest’area che certo hanno una matrice comune con questo forte sguardo proiettato verso oriente che si manifesta nella lingua, nei simboli e nella stessa scansione dei ritmi della vita ma che poi anche a poche centinaia di metri conoscono differenze significative con il resto dei borghi limitrofi.

Sono proprio le differenze in Area Grecanica, le ambizioni del territorio ed il valore del paesaggio e della qualità dell’ambiente i temi del seminario d’apertura del Rural Meking Lab promosso dell’associazione Pensando Meridiano che impegnerà una ventina di giovani professionisti in quattro differenti laboratori. L’iniziativa si avvale del patrocinio della Regione e del Consiglio Regionale della Calabria, della Città Metropolitana di Reggio, del Gal Area Grecanica e del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Le attività di questo terzo laboratorio residenziale si sono aperte con un seminario che dopo i saluti di Salvatore Mafrici, sindaco del Comune di Condofuri, ha visto tra i relatori Consuelo Nava, docente UniRc e mentore dell’ass. Pensando Meridiano, Giuseppe Mangano presidente dell’associazione promotrice, Dario De Simone laureando in architettura con una ricerca su Gallicianò con una visione futura sul borgo e sull’area dell’Amendolea.

Dopo la lettura dei saluti inviati dal presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto e del Parco d’Aspromonte Giuseppe Bombino si è registrato l’intervento a cura di Filippo Paino, presidente del Gal Area Grecanica e poi ampio spazio è stato riservato alle attività proposte dal Servizio Civile Nazionale nel borgo di Gallcianò presentate da Alessandra Demetrio e Rita Ligato, per poi passare agli interventi di Domenico Guarna per il Giardino di Morgana, Guglielmo Minervino per International Society of Miourbanism e Rosy Roda per Gallicianò Centro Studi Grecofono, associazioni che insieme a Belmonte in Rete saranno tutte partner dell’iniziative che si svolgeranno dal primo di giugno fino a domenica tre.

La nutrita lista di interventi trova la conclusione con quelli di Raffaele Perelli, assessore allo Sviluppo turistico ed al Marketing Territoriale del Comune di Palmi e con quello di Vincenzo Gioffrè docente UniRc.

Sono chiaramente tanti gli spunti di riflessione lasciati sul tavolo della discussione e le esperienze concrete sul campo portate dai tanti relatori dalle quali in sintesi si evince una rinnovata visione sulle strategie per l’area grecanica capaci di coniugare i valori identitari con una visione nuova ed innovativa che può nascere solo dall’intreccio dei saperi e dalla collaborazione con le varie anime che compongono il variegato quadro dell’Area Grecanica dove oltre al bagaglio culturale ed al valore del paesaggio e dell’ambiente non bisogna mai trascurare il valore aggiunto del patrimonio umano.

Ma questo era solo l’atto inziale delle attività che vedrà impegnati i laboratori che si articolano in Laboratorio Territoriale, StoryTelling, Ecodesing e Tecnologie Abilitanti ed infine quello dei Progetti Culturali Creativi che verranno impegnati fino a domenica 3 maggio.

Soffia un’aria nuova su questi borghi dal passato millenario. Un tempo la gente di questi posti che si spostava in città depositaria di una cultura forse bimillenaria era etichettata come Paddeca o Parpatula oggi invece rialza la testa e questo luogo che rimane luogo di confine adesso sposta quel confine tra passato e futuro.

Making condiviso per andare oltre

a cura di Domenico Guarna (Membro del Lab Permanente di PM e Presidente ass.ne Giardino di Morgana)

Da sempre ci siamo raccontati la difficoltà di cooperare dandosi obiettivi comuni in Area Grecanica ma forse adesso anche questo tabù sta per essere scalfito.

Il secondo giorno del Rural Making Lab di Pensando Meridiano ha dato una piccola dimostrazione di come attraverso saperi diversi ma obiettivi comuni si possa addivenire a sintesi utili per il territorio rinsaldando reti associative essenziali per uno sviluppo sano per un’area incredibilmente affascinante ma allo stesso tempo piena di contrasti forti.

Il secondo giorno del Rural Making Lab ha visto all’opera tutti e quattro i laboratori approntati da Pensando Meridiano per rendere possibile una visione altra su quest’angolo di terra fatta di integrazione di alcuni fattori cardine come quello dell’innovazione da legare sempre più alle caratteristiche dei vari territori o come il bagaglio eccezionale delle competenze dei giovani professionisti per natura vocati ad avere una spinta diversa verso questa terra bellissima e disgraziata.

I quattro gruppi di lavoro suddivisi in Laboratorio Territoriale, Storytelling, Ecodesign Tecnologie Abilitanti e Progetti Culturali Creativi che si sono avvalsi della responsabilità scientifica di Consuelo Nava, docente UniRc e mentore dell’associazione promotrice, hanno messo in campo iniziative ambiziose e di prospettiva integrando tecnologie innovative come stampa 3D o sistemi di rilevazione dei valori dell’aria con una visione culturale ed integrata dell’intera Area dell’Amendolea.

Ma il secondo giorno di questo viaggio di confine tra passato e futuro si è arricchito di un piccolo gesto dai tanti significati.

Si diceva della difficoltà a collaborare ed invece la rinnovata piazza Platone di Gallicianò ha dimostrato che anche alle nostre latitudini lavorare insieme è possibile. E’ stata proprio la collaborazione tra il centro studi grecofono di Gallicianò, i makers di Pensando Meridiano ed i giovani del Servizio Civile Nazionale a rendere possibile la rigenerazione di uno spazio, come quello di piazza Platone, negli anni divenuto un “non luogo” e che adesso è stato restituito alla collettività.

Sono piccoli passi certo, la differenza verrà fatta dalla costanza, ma se sono i fatti concreti a contare, questi fatti dimostrano come le sinergie, anche quando comportano confronti accesi, riescono a portare benefici e crescita a tutti e specialmente alla nostra terra.

Gallicianò resta un luogo di frontiera dove le cose hanno un gusto antico ed allo stesso tempo nuovo dove se si collabora possono succede grandi cose.

Un giorno che racconta i precedenti

a cura di Domenico Guarna (Membro del Lab Permanente di PM e Presidente ass.ne Giardino di Morgana)

Mi piace pensare che quest’ ultimo giorno di Rural Making Lab a Gallicianò sia stato solo la chiusura di una prima parentesi di una lunga esperienza da portare avanti su questo territorio dalle mille risorse affamato di futuro e già sazio di passato.

Questo terzo giorno ha reso possibile attraverso una semplice passeggiata l’attraversamento non solo degli angoli suggestivi del borgo di Gallicianò ma anche di quel confine invisibile ed allo stesso tempo palpabile tra passato e futuro, quel luogo insomma dove Gallicianò da tempo si trova sospeso.

Probabilmente si è aggiunto un nuovo interessante contrasto in quest’angolo di Area Grecanica, un contrasto di approccio che spezza fortemente con gli approcci che nel tempo hanno fatto fiorire diffidenze e differenze nei confronti di chi si avvicina a quest’angolo di Calabria superba. Si è aggiunto un faticoso mattoncino importante su quel selciato impervio che porta alla collaborazione produttiva per la nostra terra.

E’ proprio su questa linea di confine che si è potuto narrare un racconto intrecciato di qualità dell’aria e di rilevazione della stessa attraverso risorse open source e di recupero di beni identitari come quella dell’area dei frantoi oppure di mappature interattive di antichi sentieri che collegano il borgo di Gallicianò con il suo nobile antico capoluogo Amendolea o con il suo passato su monte Sofia a Grecia.

Sempre su questa linea di confine si è potuto parlare di come le collaborazioni riescano a rigenerare prima e meglio spazi che il tempo e l’incuria avevano sottratto alla collettività e che adesso senza impiego di grandi risorse ma con piccolissimi gesti rivoluzionari sono stati riconsegnati fisicamente agli abitanti di Gallicianò ma a tutti noi attraverso il messaggio potente che quest’opera rappresenta.

Gallicianò è un luogo di memoria antica che si manifesta nelle musiche, nei ritmi di vita ed anche a tavola, elementi questi che realizzano un gorgo emozionale che invece di entrare in contrasto hanno trovato una buona sintesi con approcci diversi ed innovativi di raccontare e di fare le cose, perché tra persone che vantano pari sentimento è sempre facile parlare la stessa lingua.

Album foto completo: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1425747500905278.1073741907.285029644977075&type=1&l=d80890a3fb

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