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LIBR…ARSI IN VOLO

Si può volare alto anche stando con i piedi ben fermi per terra. Sì, si può. Si può stare al di sopra di città, campagne, mari e monti, e guardare oltre le nuvole, vedendo non con gli occhi, ma con la testa e col cuore, senza staccarsi di un centimetro dal suolo. Si può grazie a grandi e sicure “ali”, cioè le pagine dei libri. Puntando sulla lettura, si può volare alto proponendo cultura e partecipazione in modo creativo. Ci si può librare in volo.

E, appunto, “LibrAre” è il progetto ideato da “Pensando Meridiano” insieme ai suoi “maker” per presentare le opere “La Calabria dolente 2.0” del giornalista Filippo Veltri e “La terra dei recinti” dell’imprenditore Massimiliano Capalbo. Un progetto, questo, che ambisce ad essere replicato nella costruenda città metropolitana di Reggio ed ad essere esportato oltre la stessa, dove si è rivelato una vera e propria novità, un’idea ed un’azione innovative in termini sociali e culturali.

“LibrAre” si è caratterizzato per lo star insieme e il far squadra, per lo sperimentare una costruzione del cambiamento intelligente e creativa, per il valorizzare singoli e gruppi che esaltano conoscenza ed arte; per l’offrire le stesse alla cittadinanza attraverso un suo coinvolgimento in prima persona che la porta anche a riflettere su importanti temi; per il farle vivere i luoghi.

Un progetto, al suo esordio, culminato con l’evento svoltosi al polo culturale “Mattia Preti” di Palazzo Campanella, ma che è stato preceduto da un intenso e faticoso lavoro, ma allo stesso tempo portatore di soddisfazioni.

Un lavoro compiuto dai “maker”, fatto di ore ed ore passate a leggere e sottolineare i due libri, a rileggerli, a coglierli fino in fondo e a scegliere i pensieri più significativi e forti da proporre; a creare le grafiche utili alla comunicazione virtuale della rete e reale della strada relativa alle due produzioni ed all’intero progetto; ad incontrarsi, ragionare, valutare ed organizzare le azioni e a coordinare i diversi attori socio-culturali ed istituzionali coinvolti, su tutto la “guerrilla marketing” e l’apertura alla gente della prestigiosa sala del Consiglio regionale.

Un lavoro gratificante perché Alessia, Andrea, Domenico, Santa e Luca (guarda chi sono cliccando qui) l’hanno fatto in gruppo, respirando un clima di serietà ed attenzione che, però, si è fatto contagiare dall’allegria. Un gruppo che, creando un’affiatata squadra, ha potuto imparare mettendosi alla prova; sperimentare un’innovativa pratica nel campo culturale dalle positive ripercussioni sociali per i luoghi e le sue comunità; confrontarsi con diverse personalità del mondo della cultura e non solo; dialogare con la gente.

Significativa, perché ha portato in giro il valore della lettura, diffuso l’arte della recitazione, fatto riflettere sulla condizione della Calabria e del resto del Mezzogiorno e fatto vivere di più un luogo troppo spesso vissuto di passaggio come il corso Garibaldi, è stata la “guerrillera” esibizione di Fabrizio. Il giovane attore, in abiti scuri rifacendosi alla copertina del libro di Veltri ed affiancato da due figuranti dal volto fasciato richiamanti quella dell’opera di Capalbo, ha pubblicamente decantato alcuni brani, incontrando facce sorprese, interessate, divertite e qualcuna anche spaventata, tutte coinvolte da un’azione dal forte impatto utile ad avvicinare emotivamente ed intellettualmente le persone.

E significativo è stato anche l’evento di Palazzo Campanella, dove, grazie a “LibrAre” e alla volontà della Presidenza del Consiglio regionale, è stato aperto alla città un autentico gioiello quale il polo culturale “Mattia Preti”. Dove, tra bellissimi quadri del celeberrimo artista calabrese ed interessanti volumi, si è svolto il partecipato public talk, animato dai due autori Veltri e Capalbo, dall’editore Franco Arcidiaco, dai giornalisti Aldo Varano ed Emanuela Gemelli, dal presidente della massima assise regionale Nicola Irto, protagonisti di una riflessione sulle difficoltà esistenti in una Calabria e in un Mezzogiorno dalle infinite potenzialità esprimibili a patto che si cambi mentalità ed agire.

A Reggio, un piccolo cambiamento nel modo di diffondere la cultura, in questo caso creativo, dinamico e partecipativo, è stato “LibrAre”. E “LibrAre” vuole continuare ad esserlo nella costruenda città metropolitana ed oltre allargandosi.

Per dare una spinta verso l’alto.

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