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COME I SOGNI DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI Pensando Meridiano all’ottava edizione della Summer Schoo


Tra le valli e le colline di Aieta (CS), dopo una settimana di intensi incontri e costruttivi confronti, in data 30 luglio, si è conclusa l’ottava edizione della Summer School “Giornate d’Europa”, promossa dall’ass.ne Centro Rinascimento presieduta dal dott. Gennaro Cosentino. Da tre edizioni, per noi di Pensando Meridiano, la scuola è diventata un appuntamento fisso per riflettere sull’Europa e sul mondo che ci circonda.

Le emozioni forti e crescenti provate durante questo percorso mi hanno portato a raccontare oggi, per condividere, senza retorica, ciò che mi lasciato quest’esperienza.

Questo laboratorio di pensiero, nato per alimentare in giovani laureati e laureandi under40 una cultura europeista, si è rivelato un meraviglioso esempio di come, quando i giovani si ritrovano insieme e sono stimolati da validi docenti e professionisti, una Summer School diventa davvero fucina di idee.

Il tema di questa ottava edizione, “Europa: visione e necessità come i sogni dei padri ricadono sui figli”, è stato affrontato e approfondito da 15 docenti universitari di varie discipline tra cui Istituzione e Diritto dell’Unione Europea, Economia, Storia del Mediterraneo, Sociologia, Scienza Politica, Demografia, Sostenibilità e Innovazione del progetto ed è stato affiancato da un Ciclo di Seminari sul Programma Operativo FESR FSE 2014/2020, a cura del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria. È stato davvero un privilegio poter ascoltare tante voci autorevoli che, ognuno nel proprio campo di ricerca e studio, ci hanno culturalmente arricchito e fornito validi spunti di riflessione.

Di queste giornate mi porto nel cuore, anche, gli occhi scintillanti e le emozioni di 40 giovani che come me, non si vogliono arrendere ad un’Europa circoscritta ai suoi confini geografici, chiusa e sorda al resto del mondo, ma immaginano e vogliono vivere in un luogo di unità e pace dove il confine è solo una linea tracciata sulla sabbia.

Perché se davvero il Mar Mediterraneo è quel “sistema tendenzialmente unitivo tra Europa, Asia e Africa in presa diretta sull’Indo-Kush” (Prof. G. De Giovanni Centelles) è da questo mare a linea unica di costa che dobbiamo ripartire, è questo nostro tuffarci insieme nelle medesime acque che ci deve far capire che la nostra cultura è necessariamente unica, è necessariamente europea.

In un periodo storico come il nostro, in cui il populismo ed il sovranismo crescono in Europa, è a noi giovani, classe dirigente del futuro, che spetta la costruzione dell’Europa che verrà, e lo dovremmo fare tutti insieme perché come postulava Z. Bauman “se c’è una possibilità di risolvere problemi generati socialmente, la soluzione può essere solo collettiva”. Dalle “Giornate d’Europa” arriva, allora, una chiamata alla cittadinanza attiva e alla responsabilità perché “Il diritto alla città di ogni cittadino non ha confini istituzionali ma vive nell’oggetto della proposta di cura e rigenerazione dei luoghi di un’amministrazione condivisa, di una responsabilità agita” (Prof.ssa C. Nava).

Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann, i padri e le madri della nostra Europa, hanno sognato dalla piccola isola di Ventotene e noi giovani dalla piccola Aieta, circondati dal Pollino e dal Mar Mediterraneo, abbiamo raccolto i loro ideali di uguaglianza, solidarietà, unità e pace e li abbiamo fatti diventare nostri.

Un grazie doveroso da parte mia, di Giuseppe, Danilo, Gianluca e Marco, va allo Staff del Centro Rinascimento, per averci ancora una volta accolti e coccolati, e soprattutto al suo Presidente, Gennaro Cosentino, perché ha avuto la lungimiranza e la forza di credere nei giovani che si sentono europei, lui è un esempio per tutti noi.

Avv. Anna Cara,

Membro Lab. Permanente PM

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